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un osservatorio sulla libertà femminile

– Consultori: la doppia morale di Bene Comune

 “L’acqua è un bene comune”, strepitano i consiglieri di Bene Comune Fano, però evidentemente la salute delle donne è per loro un “Bene privato“. Infatti, con la complicità di un PD sempre più disteso alle richieste del parterre economico vicino alle Curie, sono riusciti a coronare il loro sogno:

far deliberare anche a Fano l’ingresso dei cosiddetti “volontari” dei consultori privati cattolici nei consultori pubblici. Ci chiediamo: con quale intento far entrare il privato nel pubblico? Forse con l’obiettivo di spostare parte dell’utenza nel Consultorio Privato a orientamento confessionale, e quindi contrario a contraccezione e interruzione volontaria della gravidanza?

La mozione fatta approvare è molto chiara in proposito quando sostiene che le donne non avrebbero il tempo di riflettere sulla loro scelta di abortire a causa della nuova possibilità della Pillola RU486 (che permette l’aborto ai primi stadi della divisione cellulare) e allora i volontari potrebbero aiutarle a decidere … ma aiutarle a  prendere quale decisione? A far passare il tempo per poi dover intervenire con l’aborto chirurgico ed aumentare la sofferenza? Oppure far passare 3 mesi e così non dare più alle donne la possibilità di decidere?

La mozione approvata fa retorica sulla carenza di mezzi dei consultori pubblici, noi diciamo che questa semmai andrebbe discussa e segnalata dalle donne e dagli utenti, e decisa in sede ASUR, e non cavalcata da questi politici. Abbiamo già noi stesse segnalato in precedenza il fatto che i consultori pubblici sono da tempo scavalcati dal ricorso a ginecologi e psicologi privati.

SUPPONIAMO un CHIARO INTERESSE PRIVATO di persone che cercano mezzi finanziari per le loro associazioni. Carlo De Marchi, di Bene Comune è Presidente della sezione regionale della Confederazione italiana dei consultori famigliari privati di ispirazione cristiana. Ecco come, mentre ci si scaglia contro Leggi che svendono ai privati le gestione di beni pubblici, si citano come virtuose altre Leggi simili, come quella sulla sussidiarietà nella sanità,che mettono in pericolo l’imparzialità di servizi pubblici laici come i consultori!

E’ spiacevole vedere come si predichi bene e si razzoli male e come l’interesse pubblico ad avere un servizio valido e LAICO sia svenduto ad un potere politico che invece agisce per motivi “religiosi” e quindi parziali, contro i moderni metodi contraccettivi, contro la libertà di scelta femminile, e a gruppi già noti per le loro crociate contro la libertà di scelta circa l’orientamento sessuale!

Chiediamo che il Sindaco risponda convocando immediatamente un tavolo di lavoro su questa questione con l’Asur territoriale e le associazioni politiche e sindacali delle donne e degli operatori sanitari coinvolti, e che la deliberazione venga ridiscussa tenendo conto dei principi di laicità e delle reali esigenze che l’utenza sottoporrà.

 Le donne di Femminismi, Fano-Pesaro-Urbino

(il comunicato sulla stampa ed il testo della mozione già presentata dal 2009: Mozione e comunicato)

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