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un osservatorio sulla libertà femminile

-La “Vedova nera” colpisce ancora:

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Forse per poco, forse solo una apparizione di qualche ora, anche se in passato le abbiamo viste appese per il collo anche in altre “location” (di fronte all’ingresso di alcuni ristoranti fanesi ad esempio), sono le “donnine” del carro del Carnevale 2012, rispolverato anche nel 2013, “La vedova nera“, ideate per riscrivere la storia delle berlusconiane Olgettine and company, quelle che ora, per effetto Patto di stabilità, non sono più oggetto di prostituzione minorile ma semplici amiche delle quali il Cavaliere si interessava con spirito paterno…. .
Il Carro “La vedova nera”, denominato di 1° categoria (sì, del revisionismo), capolavoro di mentalità maschilista per cui la terribile Maitresse ragno veniva incolpata della mignotteria parlamentare, mostrava le donnine in completo intimo (si fa per dire) offerte ai poveri politici irretiti che, in cambio, erano costretti al laccio e al guinzaglio. Vittime.
Ora, che i politici siano vittime certo non è opinione popolare, e ci chiediamo quali teste di latta stiano nelle commissioni che approvano i progetti dei Carri carnevaleschi fanesi, grazie ai quali la visione onirico-berlusconiana è stata propinata a migliaia di persone, bambini e bambine comprese, che assistono alle sfilate.
E pensare che ben altro a Fano si censura… .
Ma lo smontaggio del Carro sembra aver disseminato degli scarti di Olgettina da appendere in giro a mò di abbellimento per la città.
Una domanda sorge spontanea: ma la vetroresina quando si RICICLA?

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Questa voce è stata pubblicata il agosto 1, 2014 da in comunicazione, immagine femminile, iniziative fano, misoginia, prostituzione minorile con tag , , .